"Mi chiamo Enzo. Adoro guardare la TV, soprattutto i documentari del National Geographic, e sono ossessionato dai pollici opponibili. Amo il mio nome, lo stesso del grande Ferrari, anche se d'aspetto non gli assomiglio per niente. Però, come lui, adoro le macchine. So tutto: i modelli, le scuderie, i piloti, le stagioni... Me lo ha insegnato Denny.
Denny è come un fratello per me. Per sbarcare il lunario lavora in un'autofficina, ma in realtà è un pilota automobilistico, un asso, anche se per ora siamo in pochi a saperlo. Perché lui ha delle responsabilità: deve prendersi cura della sua famiglia e di me, perciò non può dedicarsi interamente alle gare. Eppure è un vero campione, l'unico che sappia correre in modo impeccabile sotto la pioggia. E, credetemi, è davvero difficile guidare quando c'è un tempo da cani: io me ne intendo.
Tra noi è nato un amore a prima vista. Ne abbiamo passate tante, negli anni che abbiamo trascorso insieme. Ci sono stati l'incontro con Eve, la nascita di Zoë, il processo per il suo affidamento... Ah, ho dimenticato di dirvi una cosa importante: sono il cane di Denny, e questa è la mia storia."
Questo libro di Garth Stein ha una voce narrante meravigliosa, quella di un cane: è lui che racconta la sua storia. Questo romanzo ci fa riflettere su quanto puoi essere amato dal tuo animale, su quanto loro possano essere partecipi della vita del padrone, senza che possano esprimersi con le parole o fare gesti con le mani. Il cane protagonista della storia, Enzo, si lamenta di non poter parlare, di non poter raccontare al suo padrone la sua allegria, oppure di non riuscire a dare conforto a lui con le parole, per colpa della lingua floscia e della mancanza di un pollice per gesticolare.
Ci fa tenerezza e ci fa ridere: un insieme di emozioni ti accompagnano durante la lettura.